Ricordando Carmelo, un anno fa..

Carmelo CrobuEsattamente un anno fa, il 28 giugno 2019, venivamo sorpresi dall’inattesa notizia che girava da telefono a telefono fin dal primo mattino di un’ambulanza chiamata a soccorrere un cicloamatore che indossava la ns. divisa sulla strada tra Mezzomerico e Vaprio d’Agogna. Purtroppo la triste notizia veniva ben presto confermata e non lasciava adito ad alcuna speranza. L’improvvisa scomparsa del nostro grande amico Carmelo ha lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori, e in tutti noi continuerà sempre a risplendere il ricordo del suo sorriso, della sua grande disponibilità e delle belle avventure condivise.

Per sottolineare questo suo ricordo oggi abbiamo pensato di dedicare la ns. uscita domenicale a Carmelo, pedalando sulle sue “strade” abituali e soffermandoci per un ricordo ed una preghiera la dove ci  ha lascito, per elevarsi, ne siamo sicuri, a miglior vita.

Ciao CARMELO!

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La ns. prima “Via del Sale”

Durante il periodo invernale ogni tanto si abbandona la Bici da strada per pedalare nel tiepido tepore del sottobosco a cavallo delle più robuste MTB.  Ed è proprio in una di queste uscite che ad alcuni di noi è balzata l’idea di organizzare un fine settimana dedicato alle gomme grasse ed ai sentieri di montagna. Purtroppo l’insorgenza dell’emergenza dovuta al COVID_19 ha inciso non poco sulla preparazione all’evento.. ma non ha minimamente scalfito l’entusiasmo dei partecipanti che, a parte qualche deficienza dell’ultimo momento dovuta a tangibili impegni lavorativi, si è data appuntamento lo scorso week end per affrontare il mitico percorso che da Limone Piemonte, attraverso alcuni passi montagna, porta direttamente al confine Italo-Francese di Ventimiglia.

Al fine di verificare la messa a punto dei propri mezzi e di verificare la ns. condizione fisica prima di affrontare una due giorni a detta delle recensioni piuttosto impegnativa, la domenica precedente abbiamo organizzato una risalita in Val Formazza, (Crodo-P.sso San Giacomo), che con i suoi oltre 40 km. di salita e ben 2640 mt di dislivello positivo ci aveva accreditato il nulla osta alla partecipazione all’evento.

Già durante la settimana precedente, man mano che si avvicinava il giorno della partenza, la tensione saliva lasciando trasparire quell’eccitazione così spontanea e naturale nell’affrontare una nuova esperienza ancora ricca di incognite… che tempo farà? quali condizioni meteo troveremo? oltre 2000 mt di quota anche una piccola variazione meteo comporta cambiamenti rilevanti, una rottura meccanica potrebbe creare situazioni imbarazzanti… ma in men che si dica ci siamo ritrovati già al venerdì pomeriggio a caricare le MTB sul furgone ed a viaggiare verso il nostro punto di partenza: Limone Piemonte.

L’itinerario previsto ha inizio dalla stazione ferroviaria di Limone Piemonte, attraverso suggestive strade militari/sentieri lungo il crinale italo-francese condurrà in territorio ligure ed infine, dopo interminabile discesa prevalentemente sterrata, al mare. Si svolge seguendo in parte l’Alta via dei Monti Liguri ed in parte su sentieri e strade sterrate, per lo più ben segnalati, che spesso ricalcano le antiche vie di comunicazione che univano la costa con la pianura padana: erano, le “vie del sale” che dalla preistoria hanno svolto la funzione di strade di collegamento e di commercio, per chi portava oltre al sale anche l’olio e le merci d’oltremare dai porti della costa ai mercati della ricca pianura padana

partenza ridPrimo giorno: usciti dall’abitato di Limone (mt. 1000 s.l.m.) , dopo aver riempito le borracce ad una fresca fontana, si devia per una strada secondaria che si trasforma presto in single track che corre parallelo alla strada principale in direzione del Colle di Tenda per riprendere quest’ultima poco prima dell’inizio di una serie di tornanti in salita. Giunti in prossimità del tunnel si abbandonIMG-20200621-WA0008a la strada principale svoltando sulla destra per Limone 1400 e lasciati alla spalle gli impianti di risalita, si prosegue su strada asfaltata sino al Colle (mt 1860 s.l.m.), dove effettuiamo una prima sosta prima di iniziare un lunghissimo ed entusiasmante tratto in fuoristrada. Si risale alla fortificazione militare di fine ‘800 del Fort Central,  in prossimità del Colle,  che merita assolutamente una breve visita di approfondimento. Subito seguito dal Forte di Colle Alto, ancora più imponente e maestoso, oltre che meglio conservato. Lasciando alle spalle il medesimo si imbocca una panoramica strada sterrata percorrendola sino ad arrivare agli impianti sciistici di Limone. Da qui in poi l’itinerario diventa più impegnativo a causa del fondo pietroso e irregolare. In attesa degli amici in E_bike, fermatisi per ricaricare un po di batteria, ne approfittiamo per un fugace pasto. IMG-20200621-WA0028Percorrendo diversi saliscendi lungo la dorsale italiana del confine italo-francese si giunge dapprima al “Col de la Perl” (mt 2097 s.l.m.) in seguito al “Col de la Boaria” (mt 2122 s.l.m.), dove il paesaggio cambia radicalmente: la folta vegetazione, infatti, scompare in territorio francese lasciando il posto a distese di rocce carsiche che caratterizzano il gruppo del Marguareis. Percorrendo ancora una volta diversi saliscendi – meno impegnativi dei precedenti – sempre su carrareccia si transita dalla verde prateria del Colle dei Signori, ove è localizzato il rifugio Barbera, ai piedi della Cima della Pertega per poi giungere nuovamente in territorio italiano al Colle delle Selle Vecchie. In questo tratto tocchiamo la Cima Coppi del percorso con scollinamento a 2247 mt  s.l.m. Il paesaggio ricambia ancora lasciando spazio ai boschi del Parco delle Navette con lungo tratto veloce prevalentemente in discesa fino ad incrociare la ex strada militare Monesi-Tenda; al bivio si svolta a destra in salita caratterizzata da diversi tornanti in direzione del Passo del Tanarello IMG_20200620_163335-rid– nuovamente in territorio francese – (penultima ascesa significativa della giornata) e da qui, in discesa sino al Passo del Collardente con perdita di ca 400 metri di dislivello. Si attraversa una fitta abetaia per poi raggiungere, passato un primo colle, la Bassa di Sanson, dove si ritorna a pedalare faticosamente in salita sino ad arrivare al Col Bertrand, ultima fatica della giornata a mt 1960 ca. IMG_20200621_091008_ridSi prosegue poi su carrareccia via via sempre più pianeggiante, sino a raggiungere infine, ai piedi del Monte Gray, l’omonimo passo da cui ha inizio la discesa, veramente sassosa, che porta al rifugio  Colla Melosa, dove ci attende una bella doccia calda e una cena dell’inaspettata qualità, durante la quale emergono  le difficoltà incontrate lungo il percorso. I 73 km, per lo più su mulattiere dal fondo sassoso e smosso, hanno lasciato il segno in ognuno di noi, ci si rende conto di aver sottovalutato il percorso e/o sopravvalutato la ns. preparazione dopo tre mesi di “Coronavirus”.

Secondo Giorno: dopo un’abbondante quanto delicata colazione e dato una lavata alle bici, quasi all’unanimità decidiamo di abbandonare l’idea di risalire la sassosa carrareccia percorsa la sera precedente per riprendere l’Alta Via  e ci lasciamo trasportare in una discesa sterrata che si imbocca proprio sotto il rifugio e che si ricongiunge dopo pochi km alla strada provinciale, asfaltata, che benediciamo.

IMG-20200621-WA0018_ridDa qui decidiamo di restare sulla provinciale e raggiungiamo Ventimiglia abbondantemente prima di mezzogiorno, dopo aver verificato al situazione biglietti presso la stazione ferroviaria decidiamo di raggiungere la spiaggia dove ci attendeva un rinfrescante bagno in mare… al quale abbiamo fatto seguire una sana spaghettata ai frutti di mare.. visita alla città alta e rientro in treno a Limone per ricaricare le bici sul furgone e rientrare al paesello, soddisfatti del bel fine settimana e della bella avventura condivisa.

Grazie a tutti, alla prossima!

Prima uscita di gruppo della “fase 2”

IMG_20200531_094306Dopo qualche uscita domenicale rigorosamente in solitaria, come previsto dal DPCM della fase due per quanto riguarda l’attività sportiva individuale, stamani abbiamo provato ad uscire nuovamente in compagnia.

IMG_20200524_101716In realtà non è facile mantenere un “distanziamento sociale” adeguato ed idoneo a garantire la non trasmissione del virus. Anche se il mio pensiero a riguardo, come già spiegato in un precedente articolo in merito, appoggia la teoria che andando in bicicletta la concentrazione delle particelle espulse tramite l’espirazione da chi ti precede non dovrebbe essere tale da poter aggredire le proprie difese immunitarie, devo riconoscere che le conoscenze sulle reali capacità di trasmissione di questo coronavirus ,(CoViD_19), sono ancora lontane dall’essere definite con certezza.. e che questo ci dovrebbe portare coscienziosamente a riflettere sulla reale necessità di uscire in gruppo almeno fino alla sua quasi completa estinzione.

IMG_20200527_182844Nonostante le buone intenzioni della partenza di mantenere almeno una 10na di mt di distanza tra i vari elementi del gruppo, diventa inevitabile, in caso di rallentamenti e o impianti semaforici rossi, incroci ed altro, ritrovarsi a stretto contatto. Speriamo che tra noi non ci sia nessun “Portatore Sano”.

Certamente l’uscita in gruppo rappresenta un momento di socializzazione e risulta molto più stimolante e divertente di qualsiasi pedalata in solitaria.. ma per queste avremo sicuramente molte occasioni più avanti. Per ora conviene  non sfidare troppo la “dea bendata” e riconsiderare  le indicazioni dei ns. esperti sanitari rimettendoci “in forma” in attesa di poter tornare ad organizzare uscite di gruppo in tutta sicurezza.

In forma, e buone pedalate a tutti.

Sul lago argentato

Oggi le previsioni meteo non sono state propriamente rispettate ed un cielo grigio e triste ci ha accompagnato in quest’ultima uscita di gruppo del 2019. Ritemprati da una temperatura che, uscendo da Borgo in direzione Arona, non superava gli 0 °C, poi portatasi stabilmente sui 3 °C sulla sponda del Lago Maggiore, ci siamo impegnati nel pedalare il solito giro invernale con passaggio da Stresa per raggiungere Fondo Toce e costeggiare a monte il lago di Mergozzo.

Qui giunti nell’omonimo centro abitato, essendo all’incirca a metà del percorso previsto, diventa quasi d’obbligo una sosta per sorseggiare un buon caffè e  scattare una foto ricordo. Impossibile non rimanere incantati dalla bellezza del lago argentato dal riflesso dei raggi solari filtrati dal sottile strato nuvoloso, per poi riprendere il nostro pedalare in direzione Gravellona, Omegna e poi Orta per evitare la fredda “valle del Plin” se si fosse rientrati da Cesara.

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Ancora una volta è stato bello pedalare in compagnia cogliendo e memorizzando le immagini più belle dei nostri splendidi laghi che anche in pieno inverno ci sanno regalare.

Salutiamo l’anno vecchio con i più sinceri Auguri per uno SPLENDIDO 2020 ricco di serenità e energia, con tante pedalate in allegra compagnia!

Sgambata di Santo Stefano

In questi giorni è meglio non salire sulla bilancia! Dopo le abbuffate che si sono conseguite nel periodo pre_Natalizio, dove tra cene aziendali, cene sociali, cene augurali tra  amici, tra coscritti e chi più ne ha più ne metta… ieri abbiamo toccato l’apice con il tradizionale pranzo in occasione del Santo Natale e relativa cena. Come ogni anno ci si ripromette per il successivo di dare un deciso taglio agli antipasti ed alle portate … ma, come ogni anno, ci si risveglia il giorno successivo appesantiti da qualche chilo di troppo.

Il senso di colpa, improvvisamente, ci attanaglia. Ed inevitabilmente il nostro pensiero va ad un sano giro in bicicletta per, quanto meno, cercare di smaltire gli eccessi accumulati… ed eccoci ritrovati a pedalare in compagnia, senza troppa fretta.

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Giretto tranquillo nel medio Novarese con attraversamento delle colline in direzione di Mezzomerico, pausa caffè a Pombia e rientro tra Divignano (dove siamo stati catturati da questo bellissimo mosaico realizzato a mano, credo tutto ad uncinetto), poi Veruno e Bogogno, al fine di rientrare prima di mezzogiorno… non vorrai mica mancare al pranzo  di Santo Stefano!? Primo Martire del Cristianesimo e uno dei nomi a maggior diffusione, … chi non ha uno Stefano da festeggiare?  e su altri chili di troppo… cominciamo a pensare alla prossima uscita, così, tanto per smaltire un po’

Un saluto a tutti… alle prossime pedalate!

Pro TeleThon_Omegna 2019

Dopo un mese di Novembre piovoso che ci ha praticamente impedito di pedalare nei fine settimana, finalmente sembra che Dicembre abbia messo un po di giudizio… dopo l’uscita di domenica scorsa, (8 Dicembre), sui laghi causa le temperature precipitate vicino allo 0°C, oggi ci siamo recati in quel di Omegna per portare un po di solidarietà nella giornata Pro TeleThon. IMG-20191211-WA0000[1]

Già dalla partenza in Borgomanero ci siamo inevitabilmente posti la domanda “ma gli altri dove sono?” … pensate alla tristezza nel vedere il lungolago di Omegna pressoché deserto di biciclette… la solita location nei pressi del ristorante Croce Bianca è stata spostata nei giardini lungolago all’imbocco della strada per Bagnella, come per la CT di San Vito.

Un banchetto scarno e senza nemmeno un gazebo ospitava un responsabile del Bici Club Omegna, affiancato dal sempre presente Presidente della UILDM, sezione VCO, per la raccolta delle Iscrizioni/offerte finalizzate alla manifestazione. Le ns. 5 iscrizioni erano state precedute da una ventina di altri partecipanti, successivamente si sono presentati una 15na di nuovi partenti, credo in tutto non fossimo più di 40 pedalatori.

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Dopo una breve quanto desiderata pausa Caffè ci siamo riportati in zona partenza per le solite foto di rito, e qui non manco di ringraziare il fotoreporter ufficiale, Enrico, che si è messo gentilmente a disposizione di tutti i gruppi presenti, ed al quale abbiamo anche chiesto la solita foto con telefonino da poter pubblicare immediatamente sui social.. ed ecco l’immancabile prova della ns. presenza

IMG_20191214_132441Rientro, per noi, nuovamente da Orta, a velocità controllata dietro furgone, Ove giunti a Gozzano abbiamo abbandonato la comitiva in direzione Borgomanero.

Non voglio fare la figura del solito polemico, ne tanto meno mi posso permettere di rimbrottare nessuno… pero’ una domanda mi sorge spontanea in questo mondo sempre più arido di Valori.. Tutti noi, “cicloamatori o cicloturisti” che dir si voglia, troviamo un po di tempo per le uscite in bici. Siamo disposti a sobbarcarci anche qualche centinaio di km in auto per andare a pedalare una manifestazione con il solo scopo di arrivare ad un ipotetico traguardo davanti all’amico, o al proprio compagno di squadra… E invece quando abbiamo l’occasione di unire la nostra voglia di pedalare al dare una mano alla ricerca o, più semplicemente, a chi ci sta accanto con la sola colpa di non aver avuto la nostra stessa fortuna dalla vita, ci voltiamo egoisticamente dall’altra parte…

Buone pedalate a tutti… e Buone Feste!